“Il secondo secondo me”

Quando ero ragazzino (non che adesso sia troppo grande eh), a 13 anni, nel lettore CD portatile ascoltavo anche Caparezza (noto artista Rap italiano).
Tra le sue canzoni c’era un ritornello che mi è rimasto impresso fin’ora:

Il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un artista.

Quindi mi viene sempre da pensare se il passo più difficile da compiere è il primo oppure il secondo.
Beh, io una risposta me la sono data.

Ovviamente il secondo.

Il primo passo può essere un passo falso, una supposizione, un tentennamento, una prova da superare. Ma il secondo no. Se decidi di compiere il secondo passo allora vuol dire che sai quello che stai facendo e quindi devi farlo bene. Ecco il perchè di tutto questo giro di parole.

Il mio motto, lo avrete capito, è:

TANTE IDEE, BEN CONFUSE.

Ecco, è esattamente così che mi piace vedere il mondo. In modo confuso ma allo stesso tempo nitido secondo delle linee guida che punto a creare. Alle fine è un po’ il modo in cui fotografo. Non seguo uno stile fisso. Vario casualmente da ritratti di faccia, di schiena, paesaggi, architetture, animali e qualsiasi cosa, lasciandoci dentro un pizzico di Luche in ogni foto.

Non mi dilungherò oltre. Lo potrete constatare voi stessi con queste foto.

P.S.: ormai il secondo passo è fatto. Ora si cammina forte.

Il PRIMO articolo

Credo che nel gestire un blog, la cosa più difficile sia quello di scrivere il primo articolo.

Non sai mai chi è il tuo target di lettori, come reagiranno alla tua scrittura e al modo di esporre i tuoi pensieri.

Quindi ve lo dico subito: quello che penso lo scrivo.


Magari può essere un bene, magari no. Ma fidatevi di me. Piuttosto che inventare cose, meglio dirne poche ma vere.

La mia presentazione la potete leggere tranquillamente nella pagina “Informazioni”, quindi vi dirò solo che per caso sono un appassionato di fotografia, porto la mia Nikon D7000 accompagnata dal mio obiettivo preferito (“IL” 35mm) quasi ovunque. Quasi solo perchè non ho trovato un modo per renderla impermeabile, altrimenti la porterei anche sott’acqua.

Comunque vi avviso che parlerò pochissimo (a meno che non mi dilunghi in flussi di coscienza infiniti).
Mi piace scrivere si, ma preferisco molto di più scattare foto.
In una foto si raccolgono tantissimi significati, che a scriverli ci si impiegherebbero delle ore. Invece con una foto no. Risulta completa e immediata.
Quindi eccovi accontentati con qualche istantanea che ritengo rappresentino il mio ultimo periodo fotografico.